going nowhere
la vita meglio viverla. tutto sommato.
a questo si deve una certa latitanza su queste pagine, ma vi penso sempre.
tra le altre cose mi è capitato di andare al cinema: juno
esattamente quello che mi aspettavo, un indie movie che parte dall'idea della generazione x, la rivisita e l'aggiorna con i colori giusti, dialoghi credibili e una colonna sonora twee pop vs punk/grunge pressochè perfetta. si è già detto e letto tutto. aggiungo una mia considerazione: strettamente personale appunto.
continuo a guardare questi film cercando di riconoscermi nei protagonisti, salvo poi accorgermi mio malgrado, che il mio specchio è altrove e più precisamente nel personaggio interpretato da jason bateman, a ben guardare quello più negativo e perdente di tutta la faccenda. adulti che si rifiutano di crescere che si ostinano a strimpellare la chitarra, ad ascoltare punk'n'roll e continuano a godere con il gore più becero a là herschell gordon lewis (the king of splatter sexploitation). color me blood red.
siamo veramente così, proiettati nel futuro della rete, ma saldamente aggrappati al passato analogico. siamo il primo avamposto della cosiddetta generazione x. ricordo ancora perfettamente quando comprai quello strano volume, opera prima di quello che sarebbe stato l'autore feticcio dei blogger di mezzo mondo: douglas coupland. sono passati ormai 16anni. tutto è cambiato nulla è cambiato. siamo solo un po' più vecchi. siamo solo un po' più morti e continuiamo a vagare senza meta come devil's rejects.