house of cash
negli ultimi tempi sono riuscito a dedicare qualche tempo agli ascolti, i più svariati a dire il vero, ma la mia attenzione finisce sempre per essere calamitata da composizioni spesse e scarne e classiche e inneggianti ad un immaginario sempre più distante. non per questo meno attuali però. ho scoperto forse in colpevole ritardo i "personal file" di johnny cash.
d'altra parte si erano mimetizzati nella miriade di uscite post mortem pro-business dedicate al man in black. si tratta di una bellissima edizione con doppio cd, note dettagliate e foto incredibili. il tutto in un sobrio bianco e nero seppiato che rende assolutamente giustzia al mito.
palms of victory
Crowns of glory
palms of victory
i shall bear
Crowns of glory
palms of victory
i shall bear
appartenevo alla schiera di quelli che pensano che fosse stata la mano di rick rubin (produttore dei 5 album dalla serie american recordings) a prendere l'uomo e consegnarlo per sempre alla leggenda. e di fatto così è stato, ma alla luce di queste registrazioni la storia andrebbe riscritta o quantomeno riveduta. perchè john ray cash all'apice della propria carriera nei primi anni 70 era di fatto pienamente consapevole della propria solennità, della forza della propria voce accompagnata da sola chitarra. queste composizioni trasudano religiosità e consapevolezza in un uomo che non era per nulla vicino alla fine dei suoi giorni. perchè se quella voce profonda , un passo oltre la vita che ha caratterizzato gli american portava a pensare ad un testamento ad un ultimo ammonimento , ad un pentimento tardivo, questi personal file dimostrano come in realtà abbia vissutto tutta la propria vita da uomo in nero in uno stato di lucida consapevolezza. di redenzione e rinascita inesorabile costantemente proiettato oltre la morte. la propria.
If Jesus ever loved a woman
I think Mary Magdalene
Was the woman that he loved
If Jesus ever loved a woman
It was Mary Magdalene
I think Mary Magdalene
Was the woman that he loved
If Jesus ever loved a woman
It was Mary Magdalene
in tutto ben 49 brani registrati prevalentemente nel 1973 e gli altri a seguire fino all'82, si tratta di un primo disco di cover e qualche composizione originale, ed un secondo di gospel e riproposizioni di traditional e addirittura la lettura del poema di Robert Service "The Cremation of Sam McGee."
molti dei brani sono anticipati da un'introduzione dello stesso cash che riprende antichi classici del country come "My Mother Was a Lady"di jimmie rodgers o "The Letter Edged in Black." rivisitando anche brani più recenti come "When I Stop Dreaming," dei louvin brothers o "When It's Springtime in Alaska (It's Forty Below), dell'amico johnny horton, per non parlare di "Paradise" di john prine.
7 commenti:
Quanto è vero. Un brivido dietro l'altro. E sempre, con o senza Rick Rubin (ma sempre sia lodato. Avrei dato un rene per vedere la faccia di Cash quando gli ha fatto ascoltare i Nine Inch Nails), con o senza band, e soprattutto, con carcerati tra il pubblico. Mi permetto un consiglio: per ascoltare ulteriori gustosi aneddoti su canzoni e quant'altro, in un'atmosfera di rilassato divertimento, ci si procuri la lectio magistralis tenuta insieme all'amico Willie Nelson per la collana VH1 Storytellers.
devo effettivamente procurarmi la suddetta collana...
e io avrei voluto vedere la faccia di trent reznor quando ha sentito per la prima volta la versione cash di hurt
Anch'io. Ho letto in un articolo che quando ha visto il video ha pianto.
se il video di cui state parlando è questo, avrebbe pianto anche Mengele!
Hank mi aveva edotto anzitempo di questi files, ma purtroppo sono morti nell'hard disk del mio precedente pc... una specie di allegoria di quello che Mr.Crown ha sintetizzato meravigliosamente!
già, quello è il video, l'uomo la sua vita e la sua fine.
i walk the line.
madò quel video, madò...
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