i felt in love with PRURIENT
il mio amico momo nell'ultimo periodo è spesso in visita alle varie capitali europee per motivi lavorativi.
di fatto passa intere giornate in sparuti ma fornitissimi negozietti per maniaci del vinile, tornando a casa col portafogli vuoto e la carta di credito lisa e conseguente sovrattassa sul bagaglio a mano. di ritorno da berlino nei giorni scorsi gli faccio la solita domanda di rito sull'esito della sua missione lavorativa. glissa velocemente con un tutto bene di circostanza ma immediatamente postilla dicendo che ha qualcosa per me. vinile of course. roba buona.
e così me lo immagino dopo ore passate a scartabellare tra gli scaffali, magari maneggiando una rara copia di un album dei turtles mentre lo stereo con preamplificatore valvolare del tempio emana onde elettromagnetiche sibilanti, nere ed inesorabili. noise e sperimentazione di fatto.
lo immagino abbandonare per un attimo la sua ricerca di garage soul and r'n'r, avvicinarsi al commesso del negozio e chiedere spiegazioni
"scusi ma.. che cos è questo? ...sa non è per me (manco fosse un dildo) ma ho un amico a cui piace stare male e vorrei fargli un regalo...."
ed è così: fiero, soddisfatto e con un sorriso sottile che mi consegna tra le mani la busta bianca con su scritto the record store - heidelberg berlin , contenente una copia di pleasure ground di prurient accompagnandolo con le seguenti parole: è una bella edizione, vinile bianco e un libretto molto curato, ho pensato ti potesse piacere.
è così che è iniziato il mio amore per prurient.
white noise, black death. drone e minimalismo, tappeti sonori direttamente dal sottosuolo grida e terrore, ancora grida e disperazione poi ancora vibrazioni e non rimane che cercare la scatola nera. black box.
dietro ad un monicker così scomodo, si cela dominick fernow americano del wisconsin trasferitosi a new york, che vanta collaborazioni con wolf eyes e hototogisu e titolare della hospital records
F OR V TRAIN TO 2ND AVE OR 6 TRAIN TO BLEECKER
LOCATED IN THE BASEMENT OF JAMMYLAND MUSIC
hospital productions announces a new stride in fetishism with the introduction of our web store. for those unable to reach the depths in the flesh our new site will satiate your need for deviant ephemera.
e comunque, per quel che conta, "pleasure ground" si becca un bel 7.8 anche su pitchfork.
12 commenti:
quelli che... il tempio dello stare male ci piace.
non avevo dubbi che a te potesse piacere ma al tuo animale?!
pare un'aggettivo francese un po' osè, ma ho idea che l'onomatopea non funzioni proprio!
il mio animale lo adora. lo tengo sedato a dosi di prurient che potrebbe anche essere un ansiolitico.
un grande album.
Questo post mi ha fatto tornare in mente il giorno in cui i CALAMARINERI, di ritorno da Berlino, mi portarono in dono il vinile di 154 dei Wire.
Sfiorai la commozione.
in realtà il calamaronero che te lo ha regalato sono io.
fantastica la scarola ieri sera.
Commosso.
ieri sera hai sbagliato solo il dolce (e forse l'identita di qualche figuro alle tue spalle).
gran cena.
no, sono sicuro che quello era george clooney
a proposito di pitchfork, se non erro sarà il mentore del prossimo atp primaverile
maud: non so se di fatto sia una buona cosa. sarà di certo un grande cast ancora una volta, ma certe connection mi preoccupano.
LAME.
LAME a Pitchfork, alla sua gretta e posticcia revisione dell'indie contemporaneo.
LAME all'ATP e alla sua tragicomica presa di posizione qualunquista nei confronti di certi fenomeni finto-underground.
LAME a Prurient (si divertirebbe a suonarle).
prurient adora le lame. le ingoia.
atp e pitchfork: c'è del marcio a minehead
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