scava, nick, scava !!!
parafrasando il titolo del nuovo album di nick cave: dig, lazarus, dig!!! che, come si conviene in tali occasioni, trova il dovuto (e si badi bene non ho detto doveroso) spazio su tutte le riviste in questi mesi (e quando dico tutte intendo anche io donna del corriere della sera), e addirittura rumore sfodera l'asso nella manica piazzando nel ruolo del giornalista l'insopportabile cristiano godano (marlene kuntz): pippa e contropippa.
tutti danno il meglio di sè per preparare nuovi e mai banali interrogativi per il lungo divo australiano che però vanifica ogni tentativo di originalità (il più delle volte maldestro) con la solita posa "sfavata" di chi vorrebbe essere altrove, di chi vorrebbe lasciar intendere che avrebbe ben altre verità da rivelare se solo si schiacciasse il tasto giusto. semplicemente il non più giovanissimo nick (50 anni) non è altro che un ottimo mestierante. nonostante gli ottimi livelli su cui si attesta il nuovo album e nonostante abbia dimostrato con il side project grinderman di saper ancora scartavetrare dell'ottimo rock'n'roll. mi auguro che il vecchio nick sappia di mentire quando afferma "ritengo di saper scrivere canzoni tanto bene quanto loro" riferendosi a bob dylan e leonard cohen. beh, questa è un po' troppo grossa. davvero. non ricordo nessun brano da consegnare alla storia nella sua pur lunga carriera.
certamente i bad seeds macinano riff sapienti e arrangiamenti sopraffini e su gente come mick harvey e warren ellis (dirty three) ci puoi contare, james johnston (gallon drunk) rappresenta la ventata d'aria fresca mentre thomas wydler e jim sclavunos i fidi scudieri. il vecchio nick come da tradizione continua a trovare l'ispirazione seduto al suo scrittoio from 9 to 5.
la mia impressione è che stia cercando di scavare con l'obiettivo di raggiungere l'inferno, l'inferno dei grandi. ma a ben guardare lo trovo un po' troppo "in punta di zappa" e la discesa verso gli inferi è ancora molto, troppo, lunga.
non è l'inferno e ritorno di neil young o lou reed piuttosto che dylan e leonard cohen, laggiù dove mangiano solo spaghetti western (very spicy) non hanno nessuna intenzione di aggiungere un posto a tavola per il giovane nick. continua a scavare ragazzo e forse un giorno...
riposerai in pace.
15 commenti:
Riguardo a Nick Cave penso che meglio non avere mai amato piuttosto che amato e perduto. la questione birthday party la possiamo discutere quanto vogliamo, ma alla fin fine i miei suoni sono altri. non mi serve qualche intellettuale dal CV inattaccabile per nobilitare il rock'n'roll. lo ascolto con più piacere in stato di non-nobiltà. fatto da altri.
Queste tue parole, dear Crown, vorrei averle scritte io... Sottoscrivo in pieno. Il buon Nick credo dovrà continuare ancora un po' a bussare alle porte del paradiso...
Permettetemi di dissentire....d'accordo sul fatto che già da diversi anni sia un mestierante (seppur di lusso), ma ci tengo a sottolineare (per quel che mi riguarda, ovvio) come non una canzone, ma almeno i primi 4-5 album nella "storia" ci debbano entrare di diritto. Un personaggio, almeno quello di allora, che all'inferno non sfigurerebbe di certo...
non disprezzo nè il personaggio nè la sua musica e nemmeno i suoi testi, ma di certo lo inquadrerei al livello che gli compete. il purgatorio.
Concordo, nel complesso (e che di mestiere oggi trattasi è pleonastico a dirsi). Al livello di Dylan, Young e Cohen ci sono solo Dylan, Young e Cohen. E una canzone di Nick Cave: "The Mercy Seat". Ah, e una cover di Nick Cave; "The Singer". Ah, e anche una ballata del Nick Cave più mestierante, a dire il vero: "Into My Arms".
Io ricordo un concerto ad Arezzo di un po di lustri fa dove a discapito del luogo (moltissima gente in uno stadio da C1 o giù di li) Nick Cave fece un live secondo me strepitoso, per il resto non so, molti suoi album non li ha neanche ascoltati devo dire, m.
C'ero anch'io al concerto di cui sopra e, come tutti gli altri concerti di Nick Cave & the Bad Seeds (compreso il primo in assoluto dei Grinderman), non posso che ricordarlo con fremente entusiasmo. Interpretazioni così passionali non si addicono a semplici mestieranti.
Il mestiere deprecabile, semmai, è accostare certi nomi e certe storie che sono radicalmente diverse... altri inferni insomma, ora più oscuri e deliranti, ora più romantici, se volete minori. Comunque, sottolineo, diversi.
Se è stato lo stesso Cave a tirare fuori certi nomi ha perso una buona occasione per starsene zitto. Purtroppo il Nostro soffre di divismo... attenuante? ne soffre sin da quando era nessuno.
Tuttavia non posso dissertire troppo da quanto si dice qui su questo album (e intanto continuo gustosamente ad ascoltarlo!).
Per quanto mi riguarda credo che l'apice si sia raggiunto con the Good Son e che da diciotto anni a questa parte si stia solo discendendo la china... con grande classe e talento e sì, infine lo ammetto, con un pizzico di mestiere.
diego, credo tu abbia colto correttamente il punto.
nick cave è un grande e non riesco ad esimermi dal paragone calcistico.
e lo accosto a del piero un altro grande che ad un certo punto della sua carriera è stato capace di cose straordinarie. il suo grande errore e allo stesso tempo la sua grande forza è stata quella di considerarsi alla stregua di un maradona un baggio o un zidane.
Del Piero >>>>>>> Cave, Cohen, Young, Dylan, Zidane, Baggio.
hank credo che tu abbia involontariamente invertito il senso della freccia...
il classico sorpasso da destra.
Scavate in silenzio..
e scavate ancora
qui sotto l'acustica e senza dubbio migliore e genuinamente emozionante.
Baggio lo odio, chissà perchè
L'ho detto io che odio baggio, l'altra cosa no
chi non scava è perduto
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