"he was young, handsome, a millionaire, and he'd just pulled off the perfect crime!"

giovedì 9 ottobre 2008

la via del samurai


ieri sono sceso dalle colline per arrivare giù fino al diagonal.
suonavano i ronin guidati dal calamaro bruno.
poche le anime che si aggiravano sparute tra quegli anfratti.
niente frangette niente cheap mondays niente mocassini.
no hype. no myspace. no blog. nessun parere autorevole

guerrieri senza padrone. uomini alla deriva.
il capitano bruno e la sua ciurma, e noi in balia delle onde.

e ti ritrovi a volare su mulholland drive con i mono a tutto volume e i magnifici sette che cavalcano al tuo fianco.
solo suono zero parole.
applaudo di gusto con la mano sinistra in battere.


Ho scoperto che la Via del samurai è la morte. Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte, è sempre necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta semplicemente armarsi di coraggio e agire. ... L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata. Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
[hagakure I, 2]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Per seguire la Via il samurai deve mantenere l'attenzione sul momento presente e non vacillare, non avere pensieri mondani né essere schiavo delle passioni. Ogni istante è importante e quindi è necesario concentrarsi sempre sul momento presente.
(2.20)

Non esiste nulla di più meraviglioso dell'ultimo verso della poesia che recita: "Quando il tuo cuore chiama, come rispondi?". Probabilmente si può pensare la stessa cosa del Nembutsu; nel passato era sulle labbra di molta gente.
Ai giorni nostri le persone definite "intelligenti" si ammantano di saggezza superficiale e finiscono solo per imbrogliare gli altri. Per questa ragione sono inferiori al popolo ottuso. Una persona ottusa è sincera . Se qualcuno guarda profondamente nel proprio cuore, come recita il verso, non celerà nulla a se stesso. Il cuore è un buon giudice. Bisognerebbe trovarsi in una disposizione d'animo tale da non essere in imbarazzo nell'incontrare tale giudice.
(1.40)