"he was young, handsome, a millionaire, and he'd just pulled off the perfect crime!"

venerdì 30 maggio 2008

c'era una volta al bronson

il timido il silenzioso il prete la sposa e il mezzosangue.


come alcuni di voi ho passato due giorni particolarmente intensi e afosi tra le mura del bronson, in paese erano attesi due bounty killer ammantati di leggenda, pistoleri letali per capirci. fervono i preparitivi a madonna dell'albero, ma guai, guai seri a farli incontrare. erano solo di passaggio rassicuravano, erano in visita ad amici, venivano in pace.

madonna dell'albero - landscape


ben detto il timido arriva assonnato, gli occhi sempre bassi e modesti. azzurri come il ghiaccio. sembra ammantato da un alone di pace e amore, sembra in luna di miele il timido, con la sua bella. li accompagna un giovane prete scozzesse. mai fidarsi degli scozzesi. mai fidarsi dei preti.
passano ore tranquille, ore liete e quiete in attesa della resa dei conti. arrivano puntuali all'appuntamento col solito fare dimesso. di lì a breve scateneranno un putiferio, il timido il prete e la sposa.
non possiamo fare altro che pregare pietrificati di fronte a tanta violenza. a tanta dolcezza. proiettili ovunque mentre la folla acclama, uno così non si era mai visto in paese.

il timido

c'è solo il tempo di gustarsi una nuova alba che il silenzioso arriva preceduto dalla sua fama di uomo letale. bill callahan fu smog.
due passi indietro lo seguono come lunghe ombre un messicano, un americano e un mezzosangue. al suo fianco un giovane archeologo scozzese
nell'aria ancora l'odore del massacro che li ha preceduti. un'altra giornata di afa e ozio, il silenzioso fuma e sorseggia caffè mentre le labbra morbide disegnano un sorriso sornione, gli occhi fermi e sicuri. sussurra poche sillabe, ma non è quello che dice, è quella voce che ti scuote. quella voce che è come un presagio. sarà dolore lacrime e sangue. sarà un funrale texano. nessuna pietà.

il silenzioso

scende l'oscurità, l'aria si carica della tensione che precede gli eventi. un caldo a tratti insopportabile e i panni zuppi di sudore. il silenzioso sale sul palco, il messicano l'americano e il mezzosangue sempre dietro a coprirgli le spalle. il silenzioso colpisce lento e preciso. inesorabile, uccide col sorriso negli occhi e l'inferno il suo verbo. erano accorsi sin dai confini dell'impero per onorarne l'avvento. sono rientrati nelle loro case felici. piangendo.

requiescant



thx to ele per la foto del silenzioso

lunedì 19 maggio 2008

un ritorno a metà

nonostante un mese di assenza capisco dal numero di accessi che mi siete rimasti fedeli.
mi stavo apprestando ad un post sugli spaghetti western, tema a me particolarmente caro, partendo dalla visione di un classico minore da riscoprire assolutamente:
gli fumavano le colt... lo chiamavano camposanto



poi su D mi imbatto nell'intervista a vincent delecroix che tra le altre cose dichiara:
"... un fenomeno come il boom dei blog o dei siti di social network come facebook non fa che parcellizzare, ridurre in pezzi sempre più infinitesimali la possibilità di comunicare, che è un esigenza vitale dell'essere umano. il blog è un'immagine di sè ipernarcisistica proiettata senza alcun ritorno, se non la convinzione fasulla di trovarsi al centro del mondo. l'illusione è che al cuore di questi fenomeni ci sia un interesse per l'individuo, visto quanto espone di sè chi vi aderisce. in realtà c'è un'evanescenza, una debolezza, una superficialità, al di là delle quali si riesce solo a intravedere una gigantesca solitudine, se non vogliamo addirittura chiamarla disperazione."

rimane che la colonna sonora di bruno nicolai è una delle mie preferite da sempre.
per la regia di giuliano carmineo (sartana) e la sceneggiatura di enzo barboni (trinità), fece registrare code interminabili al botteghino soprattutto grazie alla riuscitissima coppia degli outsiders protagonisti: john garko nella parte di camposanto e william berger in quella del bounty killer meglio noto come il duca.