"he was young, handsome, a millionaire, and he'd just pulled off the perfect crime!"

mercoledì 9 gennaio 2008

shot john wayne!

a cura di miss dunaway

A metà degli anni Sessanta giunse a Leningrado l'ordine perentorio di Mosca di produrre dei film western. Migliori di quelli americani, ovviamente. E ovviamente nessun regista di nome si dimostrò disponibile per l'operazione, finchè non venne scovato Vladimir Motyl, esiliato in Ucraina, già in rapporti abbastanza tesi con la censura per una sua commedia del '44.



Nacque così il bianco sole del deserto (white sun of the desert), storia di un sergente di cavalleria reduce della guerra del '17-'18 che deve affrontare un lungo viaggio a piedi per ritornare a casa. ogni suo passo è scandito dal racconto sognante e poetico che nella sua mente egli indirizza alla moglie. come da copione i nemici non mancano e il protagonista dovrà scontrarsi con feroci banditi, guardacaso, arabi. Sconfitta la banda, l'eroe riprende il suo cammino solitario verso la sua amata.



Il bianco sole del deserto diventa subito un film di culto, tanto che le sue battute vengono utilizzate per scandire ogni ingresso degli astronauti sovietici nelle capsule per l'addestramento (Gagarin compreso) e nel 1997, a più di trent'anni di distanza, viene insignito dagli Academy Awards in Russia.
Questo grande successo cinematografico, che inaugurò il filone di genere western in Unione Sovietica, rischiò di non essere mai distribuito, poiché preso di mira dalla censura, indignata dalla scena in cui alla fine del film, dopo aver liberato nove donne da un harem, l'eroe descrive loro molto scetticamente la nuova situazione della rivoluzione vittoriosa.



Se ancora oggi è ancora il dvd più venduto in Russia, ciò è dovuto a una fortuita casualità e alla passione cinematografica del freddo Breznev: egli, infatti, si faceva inviare ingenti quantità di pellicole da vedere nelle sue sale di proiezione private. Capitò un giorno che il plico con i film a lui indirizzato venisse perduto e si tentò di risolvere il problema con una sostituzione in extremis, sperando che non se ne accorgesse: tra le nuove pellicole si trovava proprio anche Il bianco sole del deserto. Il giorno dopo Breznev inviò personalmente i complimenti a Motyl, che quindi la scampò, divenne regista di grande fama e si fece persino togliere un paio di multe dal kgb.



E' lunga la tradizione che lega il potere sovietico alla cinematografia: Stalin riteneva che il cinema fosse uno dei mezzi di propaganda più efficaci e si considerava un esperto, intervenendo direttamente su copioni, sceneggiature e girati. Seguiva con entusiasmo le produzioni statunitensi: era pazzo di Tarzan, Ma sopratutto egli amava i western, quelli con Spencer Tracy e Clark Gable e John Wayne. Cambiò ben presto idea su quest'ultimo quando scoprì lo sperticato anticomunismo che animava il grande attore e, con la prorompenza regalatagli un bel giorno da qualche bicchierino di troppo, suggerì la sua esecuzione. Che non andò però a buon fine.

11 commenti:

mr.crown ha detto...

quando miss d. mi ha passato la notizia ho subito pensato che era perfetta per i crownicles. ho anche pensato che la vita del dittatore non era poi così male.

Anonimo ha detto...

Stalin vs. John Wayne è degno dei peplum più belli, come "Maciste contro Dracula", o "Azza contro Godzilla" (in realtà di Ingmar Bergman: è una riflessione sul doppio). Ma niente batte Miss D.

borguez ha detto...

mio nonno aveva capito già tutto!
foto di Stalin sul comodino e guai a perdersi un caplàza in tv!
se solo avesse saputo di questo amore condiviso per Wayne ne avrebbe gioito!

poi nel duello al sole avrebbe vinto chi sparava più veloce...come sempre!

...e mio nonnno sparava veloce!

grazie per le parole!

Morphine ha detto...

Me lo vedo, il vecchio Josif, alticcio e conciato da apache, che con la Tokarev d'ordinanza spara alla sagoma in cartone di John Wayne...

Anonimo ha detto...

Grog. Mi sono data un nome. Dall'anonimato, passando per ammiratrice misteriosa, ed approdare a Grog, per rimanere in tema "marinaresco".
Non ho compreso ancora il meccanismo legato a miss d. ma dice cose che mi interessano, elargisce informazioni, per me, utili, come d'altra parte quelle musicali. Ammiro chi sa molto di un argomento specifico, chi riesce ad approfondire e dunque a risultare non ignorante (n.b. riferimento a commento post di mr.crown, non ricordo di chi).
Mi sa che mi dilungo troppo. Imparerò da voi.

mr.crown ha detto...

grog: molto bene. un nome fa sempre comodo.

per il resto chi fosse in possesso di una copia del film in questione si faccia avanti.
"white sun of the desert"

Anonimo ha detto...

grazie mr.crown

Anonimo ha detto...

John Wayne. Percorrendo il tuo blog mi sono imbattuta anche nel post su Ombre rosse e leggendolo mi è venuto in mente lo scavalcamento di campo. L'uso che John Ford ne ha fatto in Stagecoach ( mi piace tanto il titolo originale). Lui, ricordato per essere il regista del cinema Classico per eccellenza, che trasgredisce una delle regole "sacre" del linguaggio cinematografico.
Ricordo male? Non credo.

Continua a piacermi il tuo blog dottor house
(lui, house, a questo punto avrebbe un moto di stizza...)

Anonimo ha detto...

Sono appena rientrata da un concerto di Carl Craig (& Innerzone orchestra). Pensavo, speravo, di perdermi un po' e invece.

Deneil ha detto...

bello questo post!purtroppo non passo spesso di qui ma quando lo faccio ci sono sempre cose piacevoli ad attendermi..non sapevo di questo film (e devo dire che mi hai incuriosito davvero tantissimo..lo voglio!) e ti dirò anche una cosa..uno dei miei prossimi post (non il prossimo..quello dopo ancora) conterrà 3 recensioni di tre film di wayne..non sapevo poi che stalin guardasse i western..grande!

diego ha detto...

Suggerimento a tema. Un'avvincente lettura nella quale mi sono imbattuto qualche anno fa.