le tre sepolture
tommy lee jones esordisce alla regia a 60anni.
fa sua la lezione dei maestri: peckinpah eastwood leone ford e confeziona un western moderno lento e rarefatto, nei grandi spazi al confine tra texas e messico. là dove vive ed è cresciuto.
struttura dinamica densa di flashback e flashforward, sceneggiatura solida e talentuosa firmata da guillermo arriaga già noto per quelle di amores perros e 21grammi.
è la storia di una promessa. mantenuta.
Promise me one thing, Pete. If I die over here, carry me back to my family and bury me in my home town. I don't want to be buried on this side among all the fucking billboards.
amicizia, viaggio e vendetta, mentre sullo sfondo trovano spazio contrasti razziali e connivenza.
deserto, soundtrack (merle haggard, hank williams jr) e grandi interpretazioni fanno il resto, completando un quadro sciamanico e grottesco che strappa una nera risata proprio quando meno te lo aspetti.il film verrà premiato al festival di cannes 2005 con i premi al miglior attore (lo stesso tommy lee jones nei panni del gringo pete perkins) e alla migliore sceneggiatura.
da notare lo splendido cameo di levon helm (the band) nei panni del vecchio cowboy cieco e malandato.
"Oltre che essere un grande western contemporaneo, è prima di tutto 'un film di confine'; il confine mentale e sentimentale in cui si muovono tutti i personaggi, sepolti nella propria desolata esistenza." a. ercolani
3 commenti:
Un gran film, sempre a filo tra dramma e grottesco, con il "marcire" del cadavere...
ma con un po' di antigelo si risolve tutto.
il RIGORE.
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